Pogba torna sul caso-estorsione: "Quando ti puntano una pistola dici 'sì' a tutto"

Il caso Pogba torna a scuotere l’opinione pubblica francese, con la chiusura del processo legato al rapimento e all’estorsione subita da Paul Pogba nel 2022. Il centrocampista della nazionale francese, intervistato da Sept à Huit su TF1, ha raccontato il drammatico episodio: “Quando ti puntano una pistola, non hai il tempo di pensare. Dici ‘sì’ a tutto”, ha spiegato, rievocando l’agguato in un appartamento da parte di due uomini incappucciati che gli chiesero 13 milioni di euro.
Tra i condannati anche il fratello maggiore, Mathias Pogba, coinvolto nell’inchiesta sin dai primi sviluppi. Per lui, tre anni di reclusione, di cui due con la condizionale e il resto da scontare agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. “Non è più come prima, ma siamo ancora in contatto”, ha ammesso Paul, nonostante il dolore per il coinvolgimento familiare.
La giustizia ha inflitto pene pesanti: Roushdane K., considerato l’ideatore del piano estorsivo, è stato condannato a 8 anni di carcere, con aggravanti per recidiva, oltre a una multa da 20.000 euro e il divieto di porto d’armi per dieci anni.
