Caso Bergamini, Padovano: "Chi voleva insabbiare c'era quasi riuscito"

Michele Padovano, dalle frequenze di Sky, ha commentato la conclusione dell’iter processuale che ha accertato le responsabilità sulla morte di Donato “Denis” Bergamini, suo compagno di squadra (e di stanza) ai tempi del Cosenza: “Senza Donata (la sorella di Bergamini, ndr) non avremmo avuto una sentenza che finalmente ha restituito dignità a noi che gli abbiamo voluto bene e alla famiglia che ha combattuto con tenacia.
Chi ha cercato di insabbiare c’era quasi riuscito, ma finalmente si è arrivati al primo grado. Bisogna aspettare i tre gradi, ma è un passo avanti”.
Com’è stato possibile tenere questa storia in un cono d’ombra? “Perché alcune persone dovevano comportarsi diversamente e non hanno fatto bene il loro mestiere. Non so se per paura o per altro, ma sono convinto che, se i magistrati degli ultimi tempi avessero preso prima il caso, le cose sarebbero andate diversamente”.
C’è una relazione tra la sua storia (17 anni in carcere da innocente, ndr) e quella di Bergamini? “Non c’è assolutamente relazione, per qualcuno forse sì, avrebbero voluto che ci fosse, hanno cavalcato l’onda in maniera importante cercando di infangare il nome di Bergamini. Le cose sono andate come sappiamo, io ne sono uscito a testa alta e mi auguro anche la famiglia Bergamini”.
