Porto, parla Farioli: "Il mio calcio coraggioso. Mentalità e unione non sono negoziabili"

Francesco Farioli si presenta alla nuova piazza. Appena firmato un contratto con il Porto fino al 2027, il nuovo allenatore dei Dragoes ha rilasciato delle dichiarazioni per farsi conoscere meglio dai tifosi in vista della prossima stagione in cui la squadra tenterà di superare i rivali del Benfica e dello Sporting Lisbona: "Siamo molto appassionati e un po’ ossessivi in quello che facciamo. C’è sempre qualcosa da migliorare, la mentalità e l’unione vengono prima di tutto. Questo per me è non negoziabile, perché trascorriamo molte ore a lavorare e non possiamo tornare a casa con il rimorso di non aver dato tutto".
Ma che impronta darà il tecnico italiano ex Ajax al suo Porto? "Credo che il calcio sia una questione di gusto. Questo è il titolo della mia tesi nel corso da allenatore. È una questione di gusto - spiega Farioli ai canali ufficiali del club -, di ciò che ognuno apprezza, sente e in cui crede. Si può vincere in molti modi, ma ciò che ci rende felici è sentire che la squadra è fedele alle nostre idee. Il calcio che propongo è quello che si avvicina di più al mio modo di pensare, al mio modo di essere: un calcio coraggioso, costruito con il desiderio di essere protagonisti e di mettere tutte le carte sul tavolo. Questa è la logica dietro ogni decisione tattica".
E ancora: "La parte tattica è fondamentale, ma non è tutto. Credo che la mentalità e l’unione vengano prima di ogni cosa, perché tutti gli allenatori lavorano tanto, ma è proprio su questo che possiamo distinguerci. Vogliamo costruire una mentalità e trasmettere la voglia di dare tutto. Per me questo è non negoziabile, perché passiamo tantissime ore a lavorare e non possiamo tornare a casa con il rimorso di non aver dato tutto".
